Questa nuova revisione esamina la logica degli interventi dietetici relativi al cancro alla prostata, riassumendo l’attuale base di evidenze scientifiche e i meccanismi biologici correlati al coinvolgimento della dieta nell’incidenza e nella progressione della malattia.
Dati recenti hanno ulteriormente rafforzato l’associazione tra insulino-resistenza e carcinoma prostatico con il modello omeostatico di valutazione dell’insulino-resistenza.
I dati mostrano anche come gli adipociti periprostatici promuovano l’estensione extracapsulare del cancro alla prostata attraverso le chemochine, fornendo così una spiegazione meccanicistica per l’associazione osservata tra: obesità e cancro di alto grado.
Per quanto riguarda le terapie, l’iperinsulinemia può essere la causa della resistenza agli inibitori della fosfatidilinositolo-3 chinasi nel trattamento del carcinoma prostatico, portando a nuove ricerche che combinano questi farmaci con diete chetogeniche.
Dato i dati recentemente disponibili riguardanti la resistenza all’insulina e l’influenza dell’adipocina sul cancro alla prostata, le strategie dietetiche mirate alla sindrome metabolica, al diabete e all’obesità dovrebbero essere ulteriormente esplorate.
Nelle terapie focalizzate sui macronutrienti, le diete a basso contenuto di carboidrati / chetogenici dovrebbero essere favorite in tali interventi a causa del loro impatto superiore sulla perdita di peso e sui parametri metabolici e incoraggiando i dati clinici.
I micronutrienti, incluso il licopene carotenoide che si trova nelle più alte concentrazioni nei pomodori, (ma non solo il licopene) possono anche svolgere un ruolo nella prevenzione e nella prognosi del cancro alla prostata attraverso meccanismi metabolici complementari.
L’interazione tra genetica, dieta e carcinoma della prostata è un’area di interesse emergente che potrebbe aiutare a ottimizzare la risposta dietetica terapeutica in futuro attraverso la sua personalizzazione.
Questo studio ci segnala ancora una volta in piu’ l’importanza della dieta (mirata e personalizzata) in ogni patologia oncologica soprattutto quale prevenzione.
Bisognerebbe cominciare la riduzione dei cibi pro-infiammatori e includere come abitudine piu’esercizio fisico, aumentare la quantità di nutrienti a basso indice glicemico e ridurre il sovrappeso. Tra i fattori ambientali l’alimentazione è eicuramente l’unico parametro che davvero possiamo tenere sotto controllo, senza perdere il gusto del cibo, ma imparando a sceglierlo meglio. Ad Maiora!
Articolo by Diana Yedid
Leggi il CV: https://www.cam.tv/dianayedid
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ORIGINAL STUDY
The evolving role of diet in prostate cancer risk and progression.
Kaiser A1, Haskins C1, Siddiqui MM2,3, Hussain A4,3, D’Adamo C5.
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/30893147